martedì 15 settembre 2009

Lettera Aperta al Presidente Silvio Berlusconi

le scriviamo per sapere se anche lei, come molti altri, sta dalla parte di un Veneto libero, libero perché determinato a non consegnarsi agli intrighi e agli interessi di "superiori autorità", che poco o nulla hanno a che vedere con il presente e il futuro della nostra terra.

Da mesi stiamo assistendo a scaramucce dove si alternano desolanti minacce, pretese arroganti, inviti a sottomissioni anticipate, che sono il frutto amaro di un vuoto nel quale siamo precipitati, a seguito anche, ma non solo, della mai portata a compimento riforma del sistema politico e istituzionale del nostro Paese.

Signor Presidente,

per queste ed altre ragioni non ci sentiamo più al riparo da ciò che purtroppo alimenta preoccupazione e inquietudine in tutti coloro che respingono i metodi di una lotta politica che ha perso di vista i reali obiettivi di un benessere sociale ed economico, costruito in Veneto e per il Veneto, con caparbietà creative ed enormi sacrifici, che sono quelli compiuti da tante generazioni e che per noi rappresentano un'eredità preziosissima, cui non intendiamo, per nessuna ragione al mondo, rinunciare. E' su questa eredità, infatti, che si basa la nostra fiducia nel futuro.

Una fiducia che ha trovato più di una conferma nelle azioni e nei programmi sia del Governo nazionale che di quello regionale. Se tutto questo ci è chiaro, oscure invece rimangono le prospettive politiche e istituzionali di una Regione nella quale si è ben governato e con la quale sono stati promossi e realizzati progetti e iniziative che hanno consentito al Veneto di raggiungere primati eccellenti in molti settori della vita economica, sociale, culturale e civile.

Di qui la nostra impossibilità a comprendere la convenienza per il Veneto nell'accettare cambiamenti così radicali nella guida della Regione, che a noi e a molti altri assieme a noi, apparirebbero imposizioni del tutto estranee ai principi di moderazione ed equilibrio cui si ispirano i nostri ideali di cultura politica.

Ideali che mal sopportano autoritarismi operati a danno della nostra fede nella libertà, che da sempre fa del popolo veneto il popolo della libertà.

Signor Presidente,

molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare nel settore delle infrastrutture, viarie e ferroviarie, nell'ulteriore potenziamento del sistema sanitario e di quanto attiene al sociale, un potenziamento che deve investire inoltre il sistema dello smaltimento dei rifiuti e della conseguente produzione di nuove fonti energetiche ecocompatibili. Possono e debbono aprirsi nuovi orizzonti nel campo della portualità veneta e dell'intero Nordest, che è leva economica potentissima, ma che ha bisogno di veder avviate e ultimate ulteriori infrastrutturazioni, che dovranno essere precedute o accompagnate da interventi destinati a superare gli antichi universi industriali.

Il Veneto è forte quando si apre al mondo e quando con il mondo più moderno e avanzato è in grado di competere a pieno titolo e alla pari. Parole e idee da lei più volte espresse nel corso degli ultimi anni.

Per questi motivi il progetto dell'Euroregione deve diventare al più presto uno spazio politico ed economico effettivamente praticabile, tale da essere spazio aperto al futuro politico e culturale di cittadini europei impegnati sul serio nella costruzione di una patria comune, al contempo regionale e sovraregionale, in ogni caso una patria definitivamente europea.

Il Veneto è terra in cui deve continuare a svilupparsi e a crescere la buona pianta della solidarietà, insomma di una civiltà dell'accoglienza fatta di tempi e di modi propri di un'integrazione che ha per obiettivo quello di sconfiggere le illegalità di ogni genere, il che significa consentire a tutti coloro che vengono in pace di diventare i nuovi cittadini del Veneto del XXI secolo.

Né barriere né muri né confini insuperabili e in questo concordiamo pienamente con quanto deciso dal Governo nazionale che ha legiferato a garanzia della sicurezza di tutti. E' noto che il Veneto ha fatto notevolissimi passi in avanti nel reperimento e nell'utilizzo delle risorse energetiche, lo stesso nella ricerca e nell'innovazione, ma di più e meglio si dovrà fare, per esempio, a sostegno delle infrastrutture immateriali, pertanto delle tecnologie più sofisticate dell'informazione e questo a servizio della migliore imprenditoria e dell'insieme della nostra società. Come si sarà accorto, nulla abbiamo detto a proposito delle enormi difficoltà alle quali sono costrette a far fronte le amministrazioni comunali e provinciali e nulla abbiamo detto anche sulla nostra infinita pazienza nell'attendere i concreti vantaggi previsti dalla riforma del federalismo fiscale, vantaggi che ci auguriamo essere per davvero prossimi.

Signor Presidente,

le chiediamo, infine, di farci conoscere il suo parere su quale sarà il suo ruolo rispetto a quanto

può attendersi il Veneto, in vista di un decennio che si presenta straordinariamente interessante e quindi decisivo e questo perché tutti vorremmo che decisivo lo fosse per davvero, pensando al futuro di una terra, il nostro Veneto, che si merita rispetto e amore da parte di tutti coloro che in Veneto vivono e lavorano.

Anche Legnago si mobilita per Galan

Giancarlo Galan è il nostro Presidente, e vogliamo che continui ad esserlo!

Anche tu, come tanti Veneti hanno già fatto e stanno facendo, puoi far sentire la tua voce.

Aderisci a GALAN PRESIDENTE: lascia nella sezione apposita il tuo nome e un indirizzo e-mail; sarai così aggiunto alla newsletter con la quale sarai informato delle nostre iniziative e delle notizie più importanti che riguardano la prossima campagna elettorale per l'elezione del Presidente della Regione.

Grazie!


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